Vecchie foto in un piccolo album polveroso, vi rivedo e quasi faccio fatica a distinguere i volti e ad unirli con i vostri nomi.Mi perdo in quelle foto un po’ ingiallite, leggo una data: Marzo 94.
Dieci lunghi anni ormai sono passati, sembra ieri, nei pensieri, ma poi basta lanciare uno sguardo a quella divisa blu con un grosso capello bianco,per accorgermi del passare del tempo.
(1)Uniti indivisibili....
Ci promettemmo cene e rimpatriate magari nella città dove passammo quei lunghi pomeriggi a sognare la nostra vecchia vita, la libertà, la casa e gli amici.Ci promettemmo di rincontrarci un giorno ma poi un saluto, una stretta di mano e un arrivederci, perché forse l’addio sarebbe stato troppo duro.I gradi sulle divise quasi non li ricordo più, capi e capetti ormai fanno parte del mio lessico da operaio, perché purtroppo le similitudini con il mondo del lavoro sono molte.
La divisa blu, identica….
Sei comandato da capi e capetti, uguale……
Forse la vera differenza consiste nella durata: dal lavoro ti congedi dopo 40 anni se tutto va bene, invece da militare dopo 365 giorni.
Ti sembra niente?Non so se sia giusto o no che il militare non sia più obbligatorio.Da una parte c’è il ragazzo che soffriva che si tormentava che quei giorni finissero, dall’altra c’è un uomo che quella spensieratezza vorrebbe indietro e che pensa che le paure una volta affrontate,si ricordano quasi con gioia.
Perché è l’ignoto, ciò che non conosciamo che l’uomo teme, l’abitudine rassicura.
Il non conoscere, quando diventa esperienza, perde la propria connotazione spettrale. Perché anche il non lavorare, se non lo si conosce, fa paura.Ho visto operai piangere prima di andare in pensione!!!
Grazie per la pazienza, buonanotte!!
(1)Lucio Battisti - Amarsi un pò
[Giovedi 4 Marzo 2004 ore 20:16:31]
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